5 Minuti 15/12/2020
Scritto da Timo Kronlöf
A mio parere, il campo della sicurezza è sempre stato piuttosto conservatore e controverso. Ho visto troppe volte obiettivi operativi e obiettivi di sicurezza non allineati e spesso sono gli obiettivi operativi a prevalere. Comunemente le frasi utilizzate in risposta all’implementazione di nuovi impegni di sicurezza sono: "L'abbiamo già testato 10 anni fa. E non ha funzionato" oppure “La sicurezza è sicuramente la nostra priorità, ma dobbiamo prima terminare questo lavoro".
Qualunque siano state le scuse utilizzate, noi professionisti della sicurezza avremmo dovuto prenderla più seriamente. Dobbiamo approfondire il motivo per cui i nostri collaboratori ritengono che la sicurezza non sia la priorità numero 1. Perché alla fine cercano scorciatoie e non seguono le regole? Perché le persone guardano alla sicurezza con approccio negativo e la percepiscono solo come un sacrificio che richiede troppo sforzo rispetto al valore aggiunto che apporta?
La risposta è semplice: siamo umani. È naturale che un lavoro più regolamentato non è visto come una cosa positiva. Ma è la stessa naturale sensazione di pigrizia che ci deve far migliorare. Affrontare il problema è una sfida enorme per chi si occupa di sicurezza, ma anche per i team tecnologici che cercano di spronare le persone ad utilizzare una soluzione informatica per poterla gestire meglio.